Come funziona davvero il testamento in Italia: regole, miti da sfatare e soluzioni pratiche
Parlare di testamento non è mai semplice e poi come funziona davvero il testamento in Italia? E quali sono le differenze tra le varie tipologie previste dalla legge?
Facciamo chiarezza.
C’è chi pensa sia una cosa “da anziani”, chi teme costi e complicazioni, chi addirittura preferisce non affrontare l’argomento per scaramanzia.
Eppure, fare testamento non è solo un atto legale, ma anche un gesto di libertà e responsabilità: significa decidere con chiarezza come tutelare chi amiamo e come lasciare ordine dopo di noi.
Le tre principali forme di testamento in Italia
Nel nostro ordinamento, il Codice Civile riconosce tre principali tipologie di testamento:
- IL TESTAMENTO OLOGRAFO: è la forma più semplice e diffusa, che può essere redatta senza il notaio.
Per essere valido, deve essere:
• scritto interamente a mano dal testatore;
• datato;
• firmato.
Non può essere scritto al computer, né da un’altra persona.
Il vantaggio è la sua facilità e gratuità; il limite, invece, è il rischio di smarrimento, danneggiamento o contestazione, soprattutto se non viene conservato in modo sicuro o se il linguaggio usato non è chiaro.
Curiosità: molti scelgono di conservarlo in casa, ma spesso nessuno sa dove trovarlo. È buona pratica avvisare un familiare o un legale di fiducia. - IL TESTAMENTO PUBBLICO: è quello redatto dal notaio, alla presenza di due testimoni, sulla base delle dichiarazioni del testatore.
Offre la massima sicurezza giuridica:
• è conservato dal notaio (e successivamente nell’Archivio Notarile);
• è difficilmente contestabile;
• non può essere smarrito o distrutto.
Il rovescio della medaglia è che ha un costo e richiede più formalità, ma rappresenta la soluzione ideale per patrimoni complessi o in presenza di più eredi. - IL TESTAMENTO SEGRETO: è una via di mezzo, il testatore scrive il testamento da sé (anche a computer), ma lo sigilla e lo consegna al notaio. Il contenuto resta segreto fino alla sua apertura, ma la data e l’esistenza del documento vengono registrate nel Registro generale dei testamenti. Ha il vantaggio della riservatezza e della conservazione sicura, ma come per l’olografo, se il testo non è redatto con competenza può contenere errori o ambiguità.
I falsi miti più comuni sul testamento
- “Fare testamento porta sfortuna.”
In realtà, significa assumere il controllo del proprio futuro e proteggere chi amiamo. - “Serve sempre un notaio.”
No: il testamento olografo è perfettamente valido se rispetta le regole formali. - “Posso scriverlo quando sarò vecchio.”
non c’è età giusta o sbagliata. L’unico requisito è la capacità di intendere e volere. - “Fare testamento è solo per chi ha molti beni.”
Anche chi possiede poco può e dovrebbe decidere come gestire ciò che lascia, soprattutto per evitare conflitti familiari.
Soluzioni pratiche per scrivere e custodire il testamento
- Scrivilo con chiarezza: evita ambiguità e termini vaghi.
- Conservalo in un luogo sicuro o affidalo a un notaio.
- Aggiornalo quando serve: le situazioni cambiano, anche le volontà possono evolversi.
- Informa una persona di fiducia perché sia rintracciabile.
- Affianca e supporta il testamento scritto un messaggio autentico e personale, oggi puoi farlo anche attraverso un video-testamento: un gesto simbolico ma potente, che non sostituisce quello scritto, bensì lo arricchisce di voce, emozione e presenza.
Conclusioni
Il testamento regola ciò che lasci, ma non tutto ciò che conta si può scrivere su un foglio.
Con L’Altro Testamento, puoi lasciare un messaggio che va oltre le parole: la tua voce, i tuoi ricordi, il tuo affetto. Un’eredità che dura nel tempo, capace di unire diritto e umanità.
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