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    Randagismo: cosa è, quali sono le cause e come prevenirlo

    29 Maggio 2022 laltrotestamento Commenti disabilitati su Randagismo: cosa è, quali sono le cause e come prevenirlo

    LALTROTESTAMENTO si impegna da tempo a sostenere le associazioni solidali che si occupano della tutela e del benessere degli animali come ENPA, LAV e tante altre, mettendo a disposizione il proprio servizio e dando voce a chi non ne ha.

    Il fenomeno dilagante del randagismo ha finalmente catturato l’attenzione negli ultimi decenni a livello nazionale e personaggi illustri ne hanno sollevato la questione.

    In generale con il termine “Randagismo” si intende la condizione di essere o di vivere randagio, senza padrone, da solo o soprattutto in branco. Si fa riferimento inoltre ad animali, soprattutto quelli da compagnia come cani e gatti, abbandonati dai padroni e che vivono ai margini della società umana.

    Il 14 agosto del 1991 nasce la prima Legge sul randagismo, con cui viene abolita la pena di morte per i randagi, mantenuto un controllo sulle nascite tramite la sterilizzazione e l’istituzione dell’anagrafe dei cani. Lo Stato quindi si assume la responsabilità di questo fenomeno e non va più inevitabilmente a gravare tutto sulle associazioni di volontariato.

    Cambia irrimediabilmente il rapporto tra uomini e animali, trasformando il concetto di cane come portatore del diritto alla vita e del diritto al benessere. Quell’amico fidato, il compagno di una vita, colui che ti è sempre rimasto accanto, inizia ad assumere un valore tale da preoccuparsi del suo avvenire, pensare a chi se ne prenderà cura e a come trovare il modo affinché viva nei migliori dei modi.

    Gli animali, prima della Legge 281/91, venivano soppressi dopo 3 giorni in canile se non venivano riscattati e il randagismo era visto come un problema per l’economia (soppressi per risparmiare), per la salute dell’uomo e come principali cause di danneggiamenti ad agricoltura ed allevamenti.

    Dai dati rilevati sul territorio nazionale risulta che in molte regioni, soprattutto del Sud, il fenomeno del randagismo, ha raggiunto livelli drammatici ed è spesso fuori controllo.

    I dati del 2020 sul randagismo in Italia, condivisi dal ministero della Salute, registrano 76.192 ingressi in canili sanitari, 42.665 in canili rifugio e 42.360 adozioni di cani randagi.

    Ma il numero di quelli fuori dalle strutture sarebbe estremamente più alto: il dato del 2019 parlava di 500-700mila cani randagi. Un fenomeno diffuso soprattutto in alcune regioni, dove prosperano colonie di animali vaganti e dove gli abbandoni di animali domestici si intensificano nel periodo estivo o in concomitanza con l’apertura della stagione di caccia.

    La sensibilizzazione contro l’abbandono dei cani e la promozione dell’adozione di animali senza famiglia sono i principali obiettivi della Giornata Mondiale del Cane che si celebra il 26 agosto e nata nel 2004 per celebrare e dedicare attenzione all’animale da compagnia per eccellenza.

    Lo Stato, da parte sua, ha istituito, con la legge 14 agosto 1991 n. 281, un Fondo per la tutela del benessere e per la lotta all’abbandono degli animali da compagnia. Le disponibilità del fondo vengono ripartite dal Ministro, con proprio decreto, annualmente tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

    Ai fini della ripartizione del fondo per la lotta al randagismo, Regioni e Province autonome trasmettono ogni anno al Ministero della salute i seguenti dati:

    • – numero di ingressi dei cani nei canili (cioè il numero di cani vaganti catturati sul territorio)
    • – numero dei cani dati in adozione
    • – numero di gatti sterilizzati nell’anno dal Servizio Sanitario Nazionale

    È importante quindi soffermarsi sul numero ingente di cani randagi che entrano nelle strutture adibite come rifugi sia nettamente superiore al numero invece di adozioni, concludendo quanto sia fondamentale sostenere le associazioni che favoriscono le adozioni e lo stesso Fondo dello Stato che si occupa della salute degli animali.

    Con LALTROTESTAMENTO è possibile fare in modo che i tuoi valori possano sostenere chi si occupa di loro, decidere tu quando e come disporre del tuo lascito, a non rimandare per pensare al tuo amico animale e a pensare al suo bene.

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